venerdì 13 gennaio 2017

Step 23 : Il turchese chiaro selvaggio

Prima di iniziare l'analisi del turchese chiaro in termini di pensiero selvaggio, voglio fare una premessa. "Il pensiero selvaggio" di Lévi - Strauss è sicuramente un'opera, nonché un concetto complesso: l'autore cerca di interpretare e leggere il mondo tramite la logica inconscia e per fare ciò si serve dei miti. In questo post ho cercato di individuare la dimensione selvaggia, quindi materiale e basata sulle "qualità sensibili del reale", intese come segni, del turchese chiaro. Tutto ciò tenendo conto che il pensiero selvaggio è espressione dell'esigenza di classificare tramite la logica e il simbolismo, introducendo sì un ordine, ma anche una visione coerente del mondo.

Il turchese chiaro come pensiero selvaggio

Lévi-Strauss parla nella sua opera degli indiani d'america, ai quali spesso ho fatto riferimento anche io in questo blog: si ricordino i Navajo che usano il turchese per far piovere e le statue di turchese come amuleti ( step 8 ). Questa volta però voglio far riferimento ad un mito diverso, sempre inerente al turchese chiaro: il mito del colibrì. 


 

Il colibrì è uno fra gli animali più piccoli del mondo, vola anche da fermo ed è capace di repentini cambi di direzione. E' caratterizzato da piume color turchese, si nutre di nettare di fiori ed è un animale estremamente presente nella mitologia, soprattutto presso gli Aztechi

Il colibrì ha un'indole aggressiva : è solito infatti attaccare anche animali più grandi di lui. Per questo motivo il popolo precolombiano lo associava al dio della guerra Huitzilopochtli, il cui nome significa "colibrì della sinistra o del sud " e che veniva rappresentato con un copricapo di piume di colibrì color turchese.


Copricapo di Montezuma, imperatore azteco, con piume di colibrì e di quetzal 

Inoltre per la sua capacità di volare sia avanti sia indietro, veniva considerato messaggero fra il mondo dei vivi e dei morti. Era un uccello sacro e le sue piume le più preziose. Queste erano usate per fare incantesimi d'amore, in quanto l'animale simboleggiava anche la bellezza, la rinascita e la gioia. 


Foto di Chris Morgan, tratta dall'articolo Fotografia macro: i colori del colibrì

A testimonianza del fatto che il mito secondo il pensiero di Strauss può essere considerato unificatore, anche gli indiani d'america ritenevano che il colibrì fosse un uccello rappresentante gioia e amore e lo usavano come amuleto per le preoccupazioni. 


E confermando che anche le società occidentali sono caratterizzate dal pensiero selvaggio, il colibrì turchese arriva fin qui. Infatti, secondo la tradizione occidentale se il colibrì mangia la colazione di una ragazza questa si sposerà entro la fine dell'anno o se questa è già sposata, avrà un bambino entro l'anno. 

L'animale e le sue piume turchesi sono viste quindi nella loro materialità e nella loro dimensione selvaggia, priva di sovrastrutture, viste come segno e quindi mito, ma anche come elemento distintivo di una data società e gruppo etnico, universale nel loro significato di amore. 


Foto di un colibrì mirabile coda a spatola, specie famosa per la storia di un uomo che mentre disboscava una foresta di arbusti in Perù, habitat del colibrì mirabile, dopo averne incontrato uno, ha deciso di dedicare la sua vita alla salvaguardia delle foreste e dei colibrì. Questo dimostra come la  bellezza del colibrì, anche nella società odierna, abbia ancora una forte influenza sull'uomo. Fonte della notizia : Perù : l'uomo che abbatteva gli alberi ora li protegge per amore dei colibrì


Al prossimo post!


Le fonti per questo post sono: 

Simboli animali: origine e significato tra mitologia, esoterismo e superstizione


Nicholas J. Saunders, " Animali e spiritualità " , Torino : EDT srl, 2000, pag. 125




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