“Se continuiamo così le nostre considerazioni, ci vengono sempre più in mente le 'proprietà interne' di un colore, alle quali all'inizio non avevamo pensato. E questo dovrebbe indicarci il cammino lungo cui dovrebbe procedere una ricerca filosofica. Dobbiamo sempre essere preparati ad imbatterci in una nuova strada. In una strada alla quale non avevamo pensato.”
LUDWIG WITTGENSTEIN, Osservazioni sui colori, Torino : Einaudi, 2000.
Siamo arrivati alla fine, dopo 25 step e approfondimenti, e quello che ho capito da questa ricerca sul turchese chiaro è riassumibile nell'osservazione di Wittgenstein: più si studia il colore, più si scoprono ambiti da approfondire. Quello sul colore infatti può essere in prima approssimazione considerato un discorso semplice, ma in realtà non lo è affatto: come ci ha detto la professoressa Anna Marotta, nella lezione sul colore nell'architettura, il colore è cultura.
Ho approcciato all'idea del blog in modo piuttosto timido: non ne avevo mai scritto uno, così mi sono detta : presentiamoci! E ho rotto il ghiaccio scrivendo lo step 1, in cui ho definito e distinto il turchese chiaro fra le tante sfumature esistenti, definendone anche in generale gli ambiti in cui è presente.
Subito mi sono resa conto che se avessi voluto fare delle ricerche con un maggior numero di risultati, non sarebbe bastato cercare "turchese": c’era bisogno di conoscere anche la traduzione in tutte le lingue, che poi ho scoperto essere abbastanza simile ( turquoise con la traduzione di chiaro differente ), e i codici di riferimento nei vari sistemi (step 2 e step 3).
Ma era ancora necessario definire le basi del colore: da dove deriva? Qual è la sua origine? E così nello step 4 ho scoperto il riferimento alla pietra turchese e ai miti, soprattutto egiziani e dei nativi americani ( questo proprio perché li si trovavano i primi giacimenti ).
Stabilite le basi, ho spaziato in ambiti artistici: ho cercato il colore nella musica, scoprendo che il turchese dà il nome ad interi album ( step 5 ); nel cinema ( step 7 ) , che mi ha fatto riflettere su quanto il turchese sia presente nelle palette e quindi la grande presenza di informazioni renda difficile fare un’analisi concreta senza disperdersi; nell’arte ( step 18 ), in cui ho scoperto che il turchese fa la sua apparizione negli abiti e nella pittura a partire dal Rinascimento, ma che è anche molto presente nell'Impressionismo.
Ho fatto poi più volte riferimento al libro che ho letto durante questo corso, "Guerra e pace", in cui spesso sono citate le giubbe turchine. Tante sono state infatti le divagazioni. E a proposito di lettura anche il fumetto cita il turchese. Non è stata una ricerca facile, ma poi sono riuscita a trovare ciò che cercavo proprio sotto ai miei occhi. ( step 13)
Poi è tornato a riaffiorare il mio lato da ingegnere (futuro) e quindi ho preso in analisi la presenza del turchese chiaro nella scienza: nelle scoperte recenti è presente in una nuova proteina che permette di vedere in alta risoluzione le interazioni fra gli organismi viventi e nel lato oscuro della luna ( step 6 ); ma viene usato anche come strumento per insegnare ai bambini la corretta pronuncia delle parole, come ho visto nel brevetto dello step 17.
La conoscenza, tuttavia, non si basa solo sulla scienza, ci sono anche le antiche credenze, basate sull'esperienza, in cui il turchese è riferito al colore del cielo ( "Cielo turchino, felice il contadino!"). Molto diffusa in passato era poi l’idea che la turchese cambiando colore predicesse sventure, proprio per la proprietà porosa tipica del minerale, che ho analizzato nello step 14 sulla chimica. Ho trovato anche riferimenti, fra i proverbi, alla bellezza delle donne e ai vestiti ( step 8 ) .
E parlando di moda ho notato che è un colore protagonista negli ambienti regali: dagli antichi abiti e copricapo che la sarta Rosa Bertin cuciva per la regina Maria Antonietta, sempre alla moda e alla ricerca di qualcosa di nuovo ( step 20 ), alla regina Elisabetta II, che lascia parlare di sé anche per i suoi abiti colorati ( step 21). Fra le altre cose, l'idea di ricercare gli abiti della regina Maria Antonietta è derivata proprio dall'aver scoperto il film dedicatole, nello step sul cinema, a dimostrazione che in fin dei conti è tutto collegato: tutto è colore.
A questa conclusione sono giunta nella mia anatomia: ho raccontato attraverso sei collage di varie fotografie le dimensioni cognitive che mi hanno portato alla conoscenza del colore e questo mi ha fatto capire che il turchese chiaro è in ognuno di noi. ( step 19)
La fotografia è stata protagonista anche dello step sui documenti ( step 11 ), in cui ho riportato una foto che documenta la corruzione del popolo nigeriano attraverso un uomo coperto di piume turchesi che tende le braccia al cielo.
E il riferimento alle piume color turchese chiaro c’è stato anche nell'analisi del lato selvaggio del mio colore: ho riscontrato questo concetto nel mito del colibrì. Ho potuto notare che questo mito permette certamente di identificare un popolo, ma che il messaggio universale d'amore del colibrì unifica tutti i popoli ( step 23 ).
Ho scelto poi la piuma come simbolo rappresentante il mio colore, quando sono arrivata alla seconda grande sintesi del blog: la nuvola di colore (step 24).
Ho dato inoltre un’occhiata al mondo del design e dell’architettura: è qui che si sono incrociati Alessandro Mendini, la fabbrica turchese dell’Alessi e la Pantone Chair ( step 22 e step 16 ). Elementi che ho riportato poi nell'abecedario, che può considerarsi la prima grande sintesi visiva sul turchese chiaro nel blog( step 9 ).
Ma quello che soprattutto è venuto fuori da questa ricerca è quanto il turchese sia collegato a sensazioni di calma e pace, ovviamente riferendoci alla percezione che hanno i più e, sempre in riferimento a quanto appreso nella lezione della docente Anna Marotta, cercano poi di trasmettere agli altri. Per questo viene sfruttato nell'ambito grafico, in cui ho visto molti loghi di aziende e designer giovani, che vogliono spiccare e farsi riconoscere in un mondo di loghi dai colori tradizionali e scelgono appunto colori nuovi (step 10), e nelle pubblicità, storiche e bellissime ( step 15 ).
E se l’occhio vuole la sua parte, chiudendo in dolcezza, ho trovato un sacco di dolci e biscottini ricoperti di glassa turchese, così come bevande e ghiaccioli, di cui ho riportato le ricette nello step 12.
Alla fine di questa terza grande conclusione posso affermare che quello che mi ha portato fin qui e mi ha fatto scoprire un colore che prima non conoscevo è stato un percorso intenso e di forte arricchimento personale.
In questo blog ho lasciato lo sfondo bianco, perché, come ho già scritto, desideravo che fossero le immagini a definire il turchese chiaro, quindi vi lascio con un'ultima e significativa immagine.
The Awkward Yeti |